Enciclopedia d'Arte Italiana
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MENOZZI Giuseppe



Nasce a Mirandola nel 1956, risiede a Camposanto (MO). Seguendo la sua vocazione, ha iniziato a esporre giovanissimo in spazi pubblici e privati. Nelle sue tele la visione del cammino spirituale e laico dell’uomo. Nei suoi tre cicli, “I Cavalieri dell’Apocalisse”, “L’Evento” e “Il ciclo della Luce e del Tau” il senso del sacro come vissuto quotidiano che tende all’infinito. Fra le personali ricordiamo quelle a Santa Maria degli Angeli ad Assisi, all’Auditorium di Praga, nelle sale del Paradisino a Modena, al Castello di Spezzano (Mo), a Pontremoli in occasione del Premio Bancarella, a Firenze a Palazzo Bastogi, a Spoleto nell’ex museo civico (antologica). E’ stato ospite all’Expo Spoleto Festival Art, presente all’Expo Arte di Bari, all’Arte Fiera di Bologna, all’Art Expo di Brescia, a Bidart Bergamo Internazionale D’Arte, alla Fiera d’Arte di Reggio Emilia, a Arte Genova, a Arte Padova e all’Expo di Arezzo. Fra i numerosi premi vinti ricordiamo il Premio Nazionale Culturale Torre di Castruccio, il Lizza d’Oro e il Foyer Des Artistes ricevuto nell’aula magna de La Sapienza a Roma. Dal 2011 il dipinto “Il canto del tempo- Firenze” fa parte della pinacoteca del Consiglio della Regione Toscana a Firenze e sue opere sono state ospitate presso il museo di San Giovanni degli Agostiniani a Fivizzano.

"Arte come volo nella luce " di Giammarco Puntelli

“Dove non c’è visione l’uomo perisce” (Vecchio Testamento).
Se gli impressionisti leggevano l’attimo attraverso giochi di luce e distribuzione di colori, la luce di Menozzi dialoga con l’infinito ed è luce che non scompone l’immagine ma il senso del vivere.
L’arte di Giuseppe Menozzi, come quella di Turner e di Van Gogh, ci mostra che c’è un altro modo per cogliere la realtà del mondo, c’è la via della luce, c’è la via delle scelte, della responsabilità, della sofferenza e della gioia, e le sue opere rispondono alla dichiarazione di Rothko secondo la quale i dipinti devono essere miracolosi. L’energia e il coinvolgimento che offrono i lavori di Giuseppe Menozzi incontrano le esigenze di una realtà che troppo spesso si confronta con un’arte insignificante che non ha nulla di miracoloso. Invece l’arte vera sconvolge con le sue visioni. Crea confusione per ristabilire un nuovo ordine. Lo fa Menozzi con il primo ciclo, i Cavalieri dell’Apocalisse, nel quale l’osservatore può riflettere sulla vita che è anche cammino dello spirito, è dinamica di pensieri, scelte, azioni. E’ decisione da quale parte stare nell’eterna lotta fra il bene e il male, fra il faticoso cammino per arrivare alla felicità piena, spirituale e materiale, e la strada facile di una realtà che rivela, un giorno dopo l’altro, il suo essere vuota in quanto priva di valori riconosciuti e intimamente sentiti dall’uomo. Ed ecco che, in questa arte, le regole dell’estetica coincidono con quelle di un’etica del quotidiano che volge lo sguardo all’infinito. Nel secondo ciclo, l’Evento, il cammino diventa ancora più complicato, a tratti drammatico, la forza dell’immagine e l’eleganza della composizione diventano viaggio verso la luce, verso ciò che è bene per gli uomini e dunque vero. Il cammino assume la forma della prova, fra violenza e senso di solidarietà universale.
Il terzo ciclo, il ciclo della Luce ha l’aspetto di una meta raggiunta (o quasi), dell’arrivo al Tau che è segno spirituale e simbolo di salvezza. Sono le opere della serenità, della promessa della luce, quelle che dialogano con l’osservatore come l’arte vera sa fare, perché trasforma l’animo dell’uomo attraverso l’emozione e l’evolversi della riflessione legata ai grandi temi della vita.
Ecco perché nell’arte di Menozzi la realtà diventa visione, e perché la critica nei suoi confronti non può essere descrizione di ciò che si vede ma solo rivelazione di ciò che a prima vista non appare.
Le visioni di Giuseppe Menozzi sono indispensabili in un’arte contemporanea spesso smarrita dietro falsi miti e inutili pubblicità. Sono la ricerca più pura di un universo artistico che coincide con il nostro mondo nelle contraddizione drammatica e libera delle scelte quotidiane dell’uomo che si riflettono in un teatro di energia e di luce sul palcoscenico dell’eternità. Nelle sue tele la disperata ricerca e la concreta speranza di una vita di luce fra le pieghe di una realtà che mette in evidenza solo i suoi tratti di decadenza.
Fra i colori di Menozzi il cammino dell’uomo che è cammino dello spirito (anche in senso laico), il tutto in un’arte che, attraverso gli occhi, apre il cuore e il pensiero, e fa compiere un volo nella luce.



QUOTAZIONI *
*Quotazioni rilevate presso Galleria Lazzaro by Corsi e Artinvest Torino.
Primo e secondo ciclo (Cavalieri dell’Apocalisse e Evento) lavori su tela e su tavola coef. 15 (esempio: 60 per 40 costo 15000), stessi cicli lavori su carta coef. 7 (esempio: 60 per 40 costo 7000 euro)
Terzo ciclo, ciclo della luce (Tau), lavori su tela e su tavola, fino al 50 per 50 coef. 6 (esempio: 50 per 50 costo 6000), oltre tali misure coef. 9 (esempio: 50 per 70 costo 10800 euro), opere su carta, stesso ciclo, coef. 4 (esempio: 50 per 70 costo 4800).
Alcune opere storiche e particolarmente significative del maestro, che fanno parte della sua personale collezione, potrebbero essere negoziate direttamente con il maestro Menozzi a partire da 50000 euro.



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All`inizio della strada -olio su tela-70x100-1989
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Dopo l`uragano - tecnica mista su tela-100x70-2012
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Il canto del maestro - tecnica mista su tavola-80x70-2003
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Il silenzio nel prato-tecnica mista su tavola-100x70-2005
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Iniziando il volo-tecnica mista su carta-1994-50x70
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Intreccio -tecnica mista su cartone-73x56-1994
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Le ali della vita -tecnica mista su tela-100x150-2007
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L`inganno-tecnica mista su carta-48x33-1993
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Pentimento-tecnica mista su-tavola-50x40-2005
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Tentazione-tecnica mista su tavola-60x50-2005
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Uno sguardo dalla nave -tecnica mista su tavola-40x30-2012

Artisti a Villa Clerici Giuseppe Menozzi


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