TOSCANI Oliviero-Fotografo
Milano, 28 febbraio 1942) Conosciuto internazionalmente come pubblicitario, creatore di immagini corporate e di celeberrime campagne pubblicitarie, soprattutto per conto della Benetton.
Nel 1990, ha fondato il giornale Colors. Nel 1993, ha fondato Fabrica, centro internazionale per le arti e la ricerca della comunicazione moderna.
Fabrica ha prodotto progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre ed esposizioni per: ONU, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, La Repubblica, Arte, Mtv, Rai, Mediaset, e film che hanno vinto tre premi della giuria a Cannes e al Festival del Cinema di Venezia.
Figlio d’arte: suo padre, Fedele Toscani, è stato il primo fotoreporter del Corriere della Sera. Sviluppa subito una passione per la fotografia. Dopo gli studi a Milano, nel 1965 si diploma in fotografia e geografia extracontinentale a Zurigo.
I primi reportage di Toscani mettono in luce tutte le peculiarità del ’68 e i ritratti delle nuove mode e dei nuovi comportamenti lo faranno conoscere agli addetti ai lavori, facendogli guadagnare contratti con le migliori riviste di moda.
Il lavoro di Toscani è stato esposto alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, alla Triennale di Milano, e nei musei d’arte moderna di Mexico City, Helsinky, Roma, Lausanne, Francoforte, e in un paio di dozzine d’altri musei nel mondo. Ha anche vinto numerosi premi come quattro Leone d’Oro al Festival internazionale della pubblicità di Cannes, il Gran Premio dell’UNESCO e numerosi altri premi.
Toscani ha insegnato comunicazione visiva in due università e ha scritto tre libri sulla comunicazione.
Toscani fu criticato ripetutamente per i metodi pubblicitari di shockvertising, tanto che finora è stato citato in giudizio più di una volta. Negli anni novanta, la Corte Federale di Francoforte sentenziò che la sua rappresentazione fotografica delle disgrazie e delle svariate forme di miseria presenti al mondo era mirata a destare nel pubblico un sentimento di solidarietà nei confronti dell’impresa committente, la Benetton.
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