REGGIANI Mauro
Mauro Reggiani (Nonantola, 11 agosto 1897 – Milano, 20 maggio 1980). Subito dopo la prima guerra mondiale, intrattiene rapporti d’amicizia con Carlo Carrà, Achille Funi e Pietro Marussig. A Parigi, dove si reca nel 1926 e nel 1930, conosce Vassilij Kandinsky, Alberto Magnelli, Jean Arp e Max Ernst. Partecipa alla prima mostra dell’astrattismo italiano organizzata nel 1934 a Milano. È tra i firmatari del primo manifesto dell’astrattismo, fautore appassionato di nuove aperture dell’arte e di rapporti più coerenti con la cultura straniera di avanguardia. A Torino, nel 1935, espone nella galleria di Casorati. Partecipa alle maggiori rassegne nazionali ed internazionali fino alla forzata parentesi di inattività causata del secondo conflitto bellico. A guerra finita, a Milano, espone con il gruppo di Gillo Dorfles, Bruno Munari e Atanasio Soldati. Nel 1960 partecipa alla Mostra storica dell’Astrattismo, Construction and Geometry in Painting, tenutasi a New York. Viene premiato alla Biennale di Venezia e quindi, nel 1965, vince il primo premio della Quadriennale d’Arte di Roma. E’ riconosciuto come una delle figure più significative di un momento storico ben preciso: quando hanno origine le aspirazioni e le tendenze di rinnovamento che agitano la cultura italiana. La sua visione astratta si svolge con coerente e rigorosa evoluzione, sempre legata ad una disciplina formale, che rifiuta ogni compiacimento decorativo. Tende ad una ricerca di espressione assoluta attraverso la rappresentazione di forme geometriche, esaltate da una originale fantasia inventiva. Forme e rapporti di colore sono tesi ad una aspirazione di carattere spirituale.
QUOTAZIONI *
“Composizione”, 1952 olio su tela cm 75 x 110 - Prato, Farsettiarte 27/05/06 €53.680
“Composizione n°6”, 1972 olio su tela cm 92 x 100 - Vercelli, Meeting Art 21/06/06 €24.000
* E’ pressoché impossibile dare dei valori medi di mercato in quanto opere particolarmente significative possono raggiungere quotazioni estremamente elevate. A titolo esemplificativo indichiamo i valori di opere battute in asta pubblica.
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