CHIA Sandro
Sandro Chia (Firenze, 20 Aprile 1946). A Firenze frequenta l’Istituto d’Arte e successivamente l’Accademia di Belle Arti. Nel 1970 lascia Firenze e si stabilisce a Roma, dove nel 1971 ha luogo la sua prima personale. Tra il 1971 e il 1975 compie parecchi viaggi in Oriente ed in Europa. Attorno al 1976 abbandona le sperimentazioni concettuali per rimettere mano ai mezzi della pittura e del disegno. Nel 1980 espone alla Biennale di Venezia insieme agli altri esponenti della Transavanguardia, corrente artistica nata in Italia nel 1980. Questa è caratterizzata dall’immediatezza del segno pittorico e dai colori violenti. Nello stesso anno si reca a New York dove espone con una personale. Successivamente si trasferisce nella Grande Mela, lavorando tra l’America e l’Italia. Ammira Maestri del passato quali Tiziano, Masaccio, Tintoretto, Lotto, Michelangelo, e i contemporanei De Chirico, Lèger, Cèzanne, Picabia, Chagall. Li rielabora nella sua idea dell’arte che ricerca in se stessa i motivi della propria esistenza. Nascono così personaggi melanconici, spesso sospesi tra cielo e terra. Le sue tele ricche di colore, affondando le proprie radici nella tradizione aurea italiana. Il manierismo di Chia poggia su una modalità di stile che si piega al cambiamento veloce della pittura. Dal 1982 comincia a dedicarsi alla scultura. Nel 1984 partecipa alla XLI Biennale di Venezia ed inizia un ciclo di esposizioni in numerosi musei in tutto il mondo: il Castello di Rivoli, il Solomon R. Guggenheim di New York nel 1983, il Metropolitan Museum of Art di New York nel 1984, Villa Medici a Roma nel 1995. Nel 1999, nell’ambito della Mostra sulla Pop-Art a Roma,presenta ritratti di artisti italiani di quella corrente. Vive e lavora a New York soggiornando spesso in Italia a Montalcino.
QUOTAZIONI *
“Fantasmi”, 1980 olio su tela cm 213,3 x 160 - Londra, Christie’s 17/10/06 €159.840
“L’ammazzapreti”, olio su tela cm 180,3 x 160,6 - New York, Sotheby’s 15/11/06 €79.560
* E’ pressoché impossibile dare dei valori medi di mercato in quanto opere particolarmente significative possono raggiungere quotazioni estremamente elevate. A titolo esemplificativo indichiamo i valori di opere battute in asta pubblica.
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