Enciclopedia d'Arte Italiana
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RICCARDI Gian Carlo



(Frosinone, 21 ottobre 1933 – Frosinone, 7 febbraio 2015), è stato definito dal critico d’arte Enrico Crispolti un “Artista Multimediale” per la sua capacità e poliedricità nel praticare l’interdisciplinarietà nei vari campi dell’arte. Dopo aver manifestato interesse e predisposizione per l’arte sin dall’infanzia, riproducendo immagini da riviste satiriche e giornali, Gian Carlo Riccardi consegue la maturità classica.
Successivamente si diploma nel 1961 in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di via Ripetta di Roma ed in seguito consegue il diploma in Regia Teatrale e Cinematografica presso il Centro Sperimentale di Roma. Tra gli anni ’60 e ’70 lavora nella Rai come assistente-collaboratore dello scenografo Cesarini Da Senigallia ed al contempo come caricaturista per riviste satiriche come Il Travaso delle Idee, Simplicissimus, La Tribuna Illustrata e Il Bertoldo. Autore di testi e di audio-visivi, Riccardi ha fatto parte della storica avanguardia teatrale romana collaborando con Memè Perlini, Carmelo Bene, Pino Pascali, Mario Ricci, Nino De Tollis, Filippo Torriero ed altri, partecipando alla realizzazione di spettacoli e rassegne di avanguardia in tutta Italia come la Settimana di Teatro Nuovo (1976) presso il Palazzo della Provincia di Frosinone, il Teatro da Voi 1977 (1977) presso il teatro Spazio Uno di Roma e gli Incontri 1984 (1984) presso il Centro Associazione Stampa Grattacielo di Milano. Riccardi contribuisce insieme a Giancarlo Nanni, Manuela Kustermann, Valentino Orfeo, Giuliano Vasilicò e Pippo Di Marca alla nascita del Teatro La Fede sulla Via Portuense di Roma. Nel 1961 ha fondato a Frosinone la compagnia d’avanguardia teatrale Gruppo Teatro Laboratorio Arti Visive e successivamente, nel 1962, ha dato vita ad un piccolo teatro, il Teatro Club.
Crispolti ha fatto riferimento al Teatro di Gian Carlo Riccardi come una sorta di “teatro-pittura, all’interno del quale l’autore si rappresenta mentre dipinge o agisce dipingendo e nel quale la parola a mano a mano scompare lasciando il posto al silenzio”. Tra gli anni ’70 e ’80 frequenta artisti e scrittori come Alberto Moravia, Cesare Zavattini, Libero De Libero, Umberto Mastroianni e Mario Lunetta. Buona parte della produzione artistica di Gian Carlo Riccardi è caratterizzata da disegni. Una parte cospicua delle sue opere è orientata verso l’astratto mediante l’uso del collage e del ready-made. Negli ultimi anni Riccardi recupera il tempo dell’infanzia attraverso l’esecuzione di opere legate alla fanciullezza e all’infanzia. Riccardi si confronta con la scultura eseguendo, nel 1972, la sua prima installazione in occasione dell’Expo CT 72 a Milano. Egli ha operato spesso mediante l’utilizzo di materie povere (carta, plexiglass, legno e ferro). Dagli anni ’80 in poi Riccardi realizza le cosiddette “Stanze”, ossia delle installazioni, eseguite per mezzo di pareti colorate secondo motivi astratti, frammenti di legno e oggetti di uso comune. I suoi lavori sono stati esposti in occasione di personali e collettive in Italia e all’estero come la Galleria d’Arte Moderna Giraldi di Livorno (1962), il Palazzo delle Esposizioni di Roma (1968), la Galleria Cecchini di Perugia (1977), la Rassegna ArtExpo di Ginevra (1984), la British Art Fair in the city di Londra (1985), l’Associazione culturale dei Magazzini Generali di Roma (1987), il Centre International D’art Contemporain collettiva del Salons des Nations di Parigi (1988), il Parlamento europeo di Strasburgo (1991), il Manege Central Exhibition Hall di Mosca (1991), la Kodama Gallery di Osaka in Giappone (1993), la XLV Biennale d’Arte di Venezia (1993), il Festival dei Due Mondi di Spoleto (1995), la Galleria d’Arte Il Naviglio di Franca Rame e Dario Fo di Milano (1997), la Fundació Antoni Tàpies di Barcellona (1999) e in occasione della Biennale d’Arte Visiva Contemporanea di Frosinone, presso il Palazzo della Provincia di Frosinone (2012). Riccardi è stato, inoltre, autore di testi di narrativa e di sceneggiature. Muore nella sua città natìa nel 2015. Di lui si sono occupati e hanno scritto critici e scrittori come Angelo Maria Ripellino, Elio Pagliarani, Aggeo Savioli, Vito Riviello, Costanzo Costantini, Filiberto Menna, Jolena Baldini e André Pieyre de Mandiargues. Gian Carlo Riccardi, attraverso la sua sperimentazione e la sua produzione incessante, rimane uno degli artisti più profondi e sensibili della contemporaneità.


QUOTAZIONI *
*Quotazioni riferite
Da €5.000 a €20.000 in funzione della tecnica e delle dimensioni.



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Adamo, 1986, tecnica mista su tela, 70x100, Collezione privata
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Combustione n. 3, 1990, tecnica mista su tela, 60x80, Arpino, Fondazione Umberto Mastroianni

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