Enciclopedia d'Arte Italiana
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RAGAZZI Adriano



Nato a Milano nel 1959, dove lavora come architetto e designer fino al 2002. Da allora, a seguito di gravi problemi di vista, vive in un mondo di ombre e luci e realizza progressivamente una personale pittura tridimensionale: composizioni sintetiche costituite da linee dinamiche realizzate con verghe di rame che separano le diverse campiture, caratterizzate da un acceso cromatismo. L’uso di questo metallo, caldo e nobile, è determinante per una effettiva unione tra pittura e scultura. Si descrivono luoghi inaccessibili, fenomeni naturali e psicologici. Ci si muove sempre al di fuori della storia umana, nevrotica e contingente, sospesi piuttosto in un lungo tempo cosmico che induce alla riflessione. Gli influssi artistici più sentiti sono riconducibili a maestri come Castellani, Giacometti, Mondrian, Munari e Pomodoro. Vive e lavora in provincia di Como.

“Le opere di Adriano Ragazzi, di impronta minimalista e strutturalista, sono campi accesi di colore in cui sottili barre di rame in rilievo percorrono la superficie della tela come scie luminose di meteore nello spazio cosmico.
L’uso del rame nelle tele di Ragazzi assume un significato preciso, infatti in alchimia questo metallo, dalle molteplici proprietà, conosciuto e adoperato dall’uomo da millenni, è simbolo dell’acqua e della forza vitale.
In Africa Occidentale la tradizione riconosce nel rame il simbolo terrestre della luce e del calore. Il rame nella simbologia cosmogonica dei Dogon del Mali rappresenta l’acqua, principio vitale di tutte le cose, ma anche la luce, irradiante dalla spirale di rame avvolta intorno al sole. Presso i Dogon, come presso gli Aztechi, si ritrova l’equivalenza del rame con i colori rosso e verde, entrambi espressioni do forza vitale: anche le tele di Ragazzi sono pervase da vibrazioni di luce e vita.
La sua opera, in cui pittura e rame si fondono, è calore e colore, è modulazione armoniosa e ritmica, è un flusso di energia che rallegra l’occhio e rasserena lo spirito. (Luigi Sansone)”

“Un uomo dipinge con il cervello
e non con le mani
Michelangelo Buonarroti

Definire "quadri" o "dipinti" le opere di Adriano Ragazzi è riduttivo. Lo è formalmente, in quanto trattasi di opere tridimensionali, dove la profondità è un valore fortemente importante e lo è concettualmente, in quanto tali opere sono "visioni concrete", ricostruzioni poetiche di qualcosa che è inciso nella memoria visiva e sensoriale dell’artista e che viene magicamente riattualizzato, ricomposto attraverso il legno, la tela, il metallo. Sulle tavole lignee l’artista incolla juta grezza, per poi colorarla, inciderla, solcarla e dentro questo solco fare scorrere una lucida verga di rame, nella maggior parte dei casi piegata manualmente Talvolta questa scia rossastra resta invece in superficie, adagiata sopra piccoli supporti, aggettante. Un lavoro che richiede progetto e calcolo, perizia e manualità. Con l’aiuto di Antonietta, Adriano ricrea peculiari visioni che prepotentemente riaffiorano alla memoria, dimostrando a se stesso e al mondo che le sensazioni sopravvivono ai sensi facendosi ritrovare, eternizzare dentro l’opera d’arte, a ricordarci che nulla è mai veramente perduto.
Joseph Campbell scrive che per capire realmente chi siamo davvero dobbiamo pensare a cosa amavamo fare da bambini.
Adriano Ragazzi era un piccolo inventore che costruiva aeromodelli; crescendo, pratica sport estremi, spinto dal bisogno di contatto con la natura e la sua forza primigenia. Paracadutismo, delta-plano, barca a vela. Situazioni in cui il senso di superamento e di distanza, da fisico si fa mentale: i punti di vista sono insoliti, le percezioni più estese. Quasi come se ci fosse un modo, anelato, di andare oltre la contingenza, oltre il limite del nostro punto di osservazione. È l’artista stesso a spiegare: "la nostra vita avviene secondo rapporti di forza": un’intricata relazione tra forze di gravità, densità, pesi e misure, colori. Per cogliere queste forze occorre un’accelerazione, un oltrepassamento della visione, esattamente come il librarsi nell’aria col deltaplano permette di percepire le forze superiori che ci guidano. Da quando ha perso la vista, Adriano Ragazzi ha sentito moltiplicarsi queste visioni, ne ha avvertito la spinta, il desiderio di "venire alla luce". Sente di farlo con onestà e rigore assoluto, che si manifesta nel suo stile sobrio e asciutto, dando luogo a opere concrete e oggettuali, attraversate da forti spinte scultoree. In esse possiamo scorgere scie luminose, traiettorie aeree, orbite ignote, delta di fumi: non c’è spazio dunque per la figura umana.
L’uomo può soltanto contemplare e lasciarsi penetrare da tale immensità. Ragazzi è un romantico contemporaneo, combattuto tra l’ammirazione unita al senso di inferiorità rispetto alla natura violenta e sublime e l’impossibilità di varcarne i confini. È ancora l’arte a rappresentare il superamento. Simbolicamente, e non solo.
Il cosmo, con le sue leggi gravitazionali, la natura con i suoi processi dinamici, la luce, il dialogo tra gli elementi sono le storie appassionanti che Ragazzi ama narrare. E lo fa dentro supporti colorati di blu siderali, aranci magmatici, azzurri spirituali e gialli vitali che emergono dalla memoria di architetto e designer lasciandosi attraversare da luminose scie di rame, un metallo caldo e acceso che "conduce" e ci conduce, verso spazi infiniti. (Cristina Trivellin)




Mostre:

13 - 26 aprile 2010
Connessioni creative (collettiva)
Studio D’Ars – Milano

8 - 16 maggio 2010
Scie - Tra pittura e scultura (personale)
Pusiano (Como) Palazzo Beauharnais

8 - 9 maggio 2010
Allunaggio 40 anni dopo (collettiva)
Rome Temple University

20 maggio - 11 giugno 2010
Connessioni Creative (collettiva)
Spazio Multimediale Galleria 9 colonne Bologna

2 - 17 ottobre 2010
Scie - Tra pittura e scultura (personale)
Rocca dei Sanvitale Fontanellato (PR)

15 novembre - 2 dicembre 2012
Scie - Tra pittura e scultura (personale)
Chiostro dei Glicini, Società Umanitaria, Milano

20 maggio - 4 giugno 2014
Secret Works
Crypt Gallery of St Pancras Church
Euston Rd, London NW1 2BA, Regno Unito

26 ottobre - 10 novembre 2013
I Sensi dell’arte
Mostra Internazionale di Arte contemporanea (collettiva)
Palazzo dell’Abbondanza - Massa Marittima (GR)

16 novembre - 3 dicembre 2013
I Sensi dell’arte
Mostra Internazionale di Arte contemporanea
Chiesa dei Bigi, Grosseto

5 - 27 aprile 2014
I Sensi dell’arte
Mostra Internazionale di Arte contemporanea
Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana – Ancona settembre 2014
Mostra di pittura - Schignano – Como

3 - 14 dicembre 2014
I Sensi dell’arte
Mostra Internazionale di Arte contemporane
Palazzo Medici-Riccardi - Galleria delle Carrozze – Firenze

7 - 22 marzo 2015
Spazi Solchi Scie (personale)
San Pietro in Atrio - Assessorato alla Cultura
Comune di Como

15 aprile - 28 maggio 2015
Art Senses Estonia exhibition (collettiva)
Museo di Arte moderna - Parnu, Estonia

5 - 26 agosto 2015
Art Senses Estonia exhibition
Biblioteca Nazionale dell’Estonia - Tallin, Estonia




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Abisso
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Accensione
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Confini
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Corpo viola
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Esplosione
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Punto d’incontro
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Salina gialla
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Scena chiara
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Scena scura
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