BAJ Enrico
Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003). Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Fonda, con Dangelo e Dova, il "Movimento Nucleare", tendente ad instaurare contatti con artisti ed intellettuali europei. Partecipa con Asger Jorn, nel 1954, al "Mouvement internetional pour une Bauhaus imaginiste", schierato contro la forzata razionalizzazione e geometrizzazione dell’arte. Nel 1957, aderisce al "Manifesto Contro lo stile". Utilizza varie tecniche, ma sempre con la presenza dell’ironia dissacratoria ed il piacere di fare pittura con ogni sorta di materiale. Si permette rifacimenti grotteschi di opere di Picasso ed altri mostri sacri della pittura. Coltiva rapporti con Max Ernst, Marcel Duchamp, Asger Jorn e altri artisti del gruppo Cobra, del Nouveau Realisme e del Surrealismo. All’inizio degli anni Sessanta viene a contatto con la Patafisica di Alfred Jarry, da cui trae nuovo vigore per la sua vena ironica e giocosa. Esprime il suo impegno civile contro ogni tipo di aggressività con "generali" e "parate militari", icone dell’antiautoritarismo. Nel 1983, per contestare l’abuso tecnologico e il mito della velocità, crea il "Manifesto del futurismo statico" e l’anno successivo "I manichini", figure senza volto, dove abbandona il collage ed evidenzia i riferimenti al manierismo e alla metafisica. Attraverso la serie "Metamorfosi e Metafore" del 1988, dove la pittura prevale ancora sul collage, sviluppa una figurazione dell’immaginario e del fantastico, che porterà alle opere "kitsch" degli anni successivi. Nel 1991, torna alla ceramica, alla quale era già stato spinto da Jorn quasi quarant’anni prima. Nel 1993 inizia il ciclo delle Maschere tribali, immagini di un moderno "primitivismo". Nella stessa linea si collocano i Feltri del 1993-98 e i Totem. E’ del 1996 "Monumento a Bakunin", omaggio all’anarchia, alle cui idee si è sempre sentito attratto. Negli anni ’90 lavora spesso a quattro mani con altri artisti internazionali come Mark Kostabi e Corneille. Muore nella sua casa di Vergiate il 16 giugno 2003.
QUOTAZIONI *
“L’Aube”, 1969 olio specchi collage su tela cm 114 x 146 - Milano, Christie’s 23/05/06 €91.760
“Bopopé”, 1925 legni acrilici e collage cm 81 x 74 - Vercelli, Meeting Art 25/11/06 €18.000
* E’ pressoché impossibile dare dei valori medi di mercato in quanto opere particolarmente significative possono raggiungere quotazioni estremamente elevate. A tipo esemplificativo indichiamo i valori di opere battute in asta pubblica.
© 2013 - 2024 Enciclopedia d’Arte Italiana. All rights reserved.
Credits Joy ADV Milano