MULAS Ugo-Fotografo
(Pozzolengo, 28 agosto 1928 – Milano, 2 marzo 1973) è stato un grande fotografo.
Dopo l’adolescenza e la scuola a Desenzano del Garda si trasferisce a Milano. La sua formazione fu inizialmente orientata verso gli studi giuridici ma giunto alla fine decise di non laurearsi per iscriversi ai corsi di Belle Arti dell’Accademia di Brera.
Dal 1954 iniziò a interessarsi di fotografia e a praticarla da professionista.
Al riguardo scrisse di sé:
«Non sono stato neanche un dilettante fotografo: la prima foto che ho fatta, l’ho subito venduta. Ero uno studente, bivaccavo quasi sempre in quella specie di caffè che era allora il Giamaica, una latteria dove si riunivano dei pittori. Qualcuno m’ha prestato una vecchia macchina e mi ha detto: - Un centesimo e undici al sole, un venticinquesimo cinque-sei all’ombra - E io, con un’enorme diffidenza, ho preso in mano questa macchina.»
Mulas eseguì dunque i suoi primi scatti proprio in quel bar Giamaica, nei pressi dell’Accademia di Brera, che era luogo di incontro di giovani artisti e intellettuali.
Di questo primo periodo sono l’interesse per il cinema neorealista e la serie delle fotografie scattate alla periferia milanese, immagini di desolazione, di solitudine e comunque di emarginazione che, lungi da un atteggiamento "di maniera" rispondevano a una precisa esigenza che Mulas.
L’attività professionale lo condusse alla collaborazione con Giorgio Strehler che lo volle come fotografo di scena al Piccolo Teatro di Milano. Durante l’attività al Piccolo, conosce e ritrae Bertold Brecht che promuoveva la cosiddetta "poetica dello straniamento" che Mulas fece propria e cercò di applicare alla sua attività di fotografo.
Da fotoreporter sempre più noto e apprezzato, nel corso degli anni cinquanta realizzò servizi in numerosi paesi europei, per conto di riviste e periodici: "L’Illustrazione Italiana", "Domus", "La Rivista Pirelli", "Settimo Giorno", tra le altre.
QUOTAZIONI *
Quotazioni:
al momento non risultano disponibili quotazioni sul mercato per questo artista
© 2013 - 2024 Enciclopedia d’Arte Italiana. All rights reserved.
Credits Joy ADV Milano