LUCAS Uliano-Fotografo
Nato a Milano nel 1942 da una famiglia operaia, Uliano Lucas cresce nel clima di ricostruzione civile e intellettuale del capoluogo lombardo nel dopoguerra.
Studia nei Convitti della rinascita, dove insegnano Albe Steiner e Guido Petter. Poi inizia a frequentare l’ambiente di artisti, fotografi e giornalisti nel quartiere di Brera dove conosce grafici, disegnatori, intellettuali e artigiani della vecchia Milano, ma anche i fotografi Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi.
Colto e visionario, lavora in quel giornalismo fatto di comuni passioni, forti amicizie e grandi slanci che negli anni ’60 e ’70 tenta di opporre una stampa d’inchiesta civile all’informazione consueta del tempo, poco attenta ad una valorizzazione della fotografia e imperniata sulle notizie di cronaca rosa e attualità politica.
Si impone per una fotografia che affonda le sue radici nell’indignazione tipica del suo tempo per i soprusi e le disuguaglianze sociali e nella consapevolezza dell’importanza del giornalismo come strumento democratico d’informazione.
Collabora dunque negli anni con grandi testate come Il Mondo di Mario Pannunzio e poi di Arrigo Benedetti, Tempo, L’Espresso, L’Europeo, Vie nuove, che poi diventerà Giorni-Vie nuove, La Stampa, Il Manifesto, Il Giorno, e tante altre; e poi all’estero collabora con L’Express, Le Nouvel Observateur e Time con servizi di attualità, politica e costume.
A cavallo del millennio riduce l’attività fotografica per dedicarsi a un’attività di studio e di ricerca intorno alla fotografia che del resto ha da sempre accompagnato la sua professione di reporter e a inchieste di ampio respiro condotte insieme a giornalisti, sociologici e storici, di cui sono esempio il racconto sui centri di recupero per tossicodipendenti a Torino, sulla difficile riconversione industriale nel ponente genovese o il reportage sulle carceri di San Vittore.
Interprete sottile oltre che testimone puntuale di oltre trent’anni di storia, pubblica molti di quegli scatti realizzati in una quotidiana ricognizione sul territorio che offrono un racconto a tutto tondo sulla società italiana, riflettendone anche in un nuovo stile i radicali cambiamenti di mentalità e di costume, e realizza reportage sulle architetture e gli spazi di Milano e del suo infinito hinterland con la capacità narrativa ed evocativa che lo hanno da sempre contraddistinto.
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