Enciclopedia d'Arte Italiana
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DE PISIS Filippo



Filippo De Pisis pseudonimo di Filippo Tibertelli (Ferrara, 11 maggio 1896 – Milano, 2 aprile 1956). A Ferrara nel 1915 incontra De Chirico e il fratello Alberto Savinio e nel 1917 Carlo Carrà. Si entusiasma rimanendo suggestionato del loro modo di concepire la pittura, e inizialmente, ne condivide lo stile metafisico. All’inizio degli anni Venti, gli si aprono nuovi orizzonti pittorici: inizia a rielaborare un suo stile fatto di suggestioni e soggetti del tutto originali. Nel 1925 si trasferisce a Parigi e vi rimane interrottamente per quattordici anni rivelandosi proficuo sotto l’aspetto artistico. Conosce Edouard Manet, Camille Corot, Henri Matisse e i Fauves. Oltre alle nature morte, dipinge paesaggi urbani, nudi maschili e immagini d’ermafroditi. Nel 1926, presentato da De Chirico, organizza la sua prima mostra personale parigina. Qui entra a far parte degli "italiani di Parigi", un gruppo d’artisti che comprendeva de Chirico, Savinio, Massimo Campigli e Mario Tozzi. Nel 1940, i sintomi della malattia nervosa, della quale era affetto fin da ragazzo, sono sempre più evidenti. Si trasferisce a Milano e nel 1944 è a Venezia a studiare la pittura di Francesco Guardi e degli altri maestri veneziani del XVIII secolo. Più tardi, a Roma, scoperti i toni caldi della pittura settecentesca, li riversa nelle nature morte e nei fiori, che diventano i soggetti prediletti. Le sue opere ottengono il successo che si merita soprattutto alle Biennali di Venezia del 1948 e del 1954. Le precarie condizioni di salute degli ultimi anni di vita non gli permettono più di svolgere alcun lavoro.Viene ricoverato in una clinica di Milano dove muore il 2 aprile del 1956.

QUOTAZIONI *
“Natura morta con melograne”, 1930 olio su tela cm 74 x 59,5 - Prato, Farsettiarte 27/05/06 €145.200
“Natura morta marina”, olio su tela cm 50 x 40 - Firenze, Pandolfini 14/06/06 €22.385
* E’ pressoché impossibile dare dei valori medi di mercato in quanto opere particolarmente significative possono raggiungere quotazioni estremamente elevate. A titolo esemplificativo indichiamo i valori di opere battute in asta pubblica.

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