Legnano,19 agosto 1928 – Cadegliano Viconago (VA), 11 agosto 2024.
Fin da piccolo e durante tutta la giovinezza lavora assieme al padre, eccellente
pittore e decoratore. Nel1947 frequenta i corsi serali della Scuola d’Arte del Castello
Sforzesco.
Entra quindi in contatto con il fermento artistico e culturale della Milano degli anni Cinquanta
e Sessanta e frequenta i numerosi professionisti che orbitavano attorno alle gallerie della
città, apre così il suo atelier in Via Solferino. L’insofferenza nei confronti delle manifestazioni
culturali e del clima borghese della grande città lo porta ad una svolta radicale: decide di
trasferirsi con la famiglia a Cadegliano Viconago, tranquillo paesino vicino al confine elvetico
già da lui frequentato nei periodi di villeggiatura. Qui dagli anni Ottanta si dedica
esclusivamente alla pittura trovando la propria ispirazione nelle letture, nel silenzio, nella
vegetazione. Lo sguardo alle opere di Luigi Bello si ferma, sorpreso, sulla vivacità e ricchezza
dei temi e delle forme espressive. La sua versatilità e la sua capacità di reinventarsi
continuamente fanno sì che il suo lavoro trascenda le etichette e le categorizzazioni
tradizionali, rivelando un approccio creativo poliedrico e in continua evoluzione. Nelle sue
opere i diversi materiali naturali creano volumi e tridimensionalità. Nelle sua pittura si è
espresso attraverso gesti e segni che compongono un alfabeto personale, ricco di significato.
Nelle sue ultime opere, ridotte a una palette di solo bianco e nero arricchita da piccoli segni
rossi, si manifesta un linguaggio visivo essenziale. Questa scelta cromatica rappresenta un
codice distintivo, una sintesi che invita lo spettatore a esplorare profondità ed emozioni
attraverso la semplicità.
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Senza titolo, 1980, tempera grassa su tela, 80x90 cm
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Senza titolo, 1990, tempera grassa su tela, 140x160 cm