SALVADORI Claudia
La ritrattistica femminile e il mal di vivere nell’arte di Claudia Salvadori
A cura del Critico d’arte Melinda Miceli
L’Artista Claudia Salvadori nasce a Denno, in provincia di Trento. L’amore per il disegno affiora in lei sin dalla tenera età. Crescendo frequenta corsi di disegno dal vero, di pittura, di scultura del legno e di modellazione della creta. Attratta dalla bellezza armonica del figurativo, perviene ad una pittura materica con l’uso di olio e acrilico. Procede anche per tecniche miste aggiungendo ai suoi pigmenti segatura di legni e cenere impalpabile della loro combustione, carbone da cui trae la fuliggine. Esplodono, così, rossi e neri, ocra e grigi, blu cobalto che mischia a sabbie raccolte nei torrenti. Amplia i formati di tele che raggiungono notevoli dimensioni, per dare spazio alla sua creatività in un’arte che trova la sua forza nella ritrattistica femminile. Predilige le gamme bruciate, i pigmenti terrosi che si accendono improvvisamente in lampi di colore.
La sua pittura viene subito notata, si citano:
una Personale nella sua Trento nel 2013 al Palazzo della Regione, due
personali nel 2018 e due nel 2019, una all’Ambasciata americana di Roma. Nel 2017 espone a Firenze, poi a Bologna e a Roma, nelle sedi istituzionali di Palazzo Pontificio, Sale del Bramante a Roma. Ad Assisi nel Palazzo Comunale, e ancora a Trento al Palazzo delle Albere, a Palazzo dei Papi di Viterbo; Museo della
Legalità a Reggio Calabria; Palazzo Ducale di Palma di Montechiaro (AG), Siracusa Villa Reimann, International art prize Giotto del Critico d’arte Melinda Miceli, prima classificata nella sezione disegno e tecniche miste.
Tra le esposizioni all’estero, da citare quelle nel Principato di Monaco (2014) allo “Spazio Leo
Ferré”, a Parigi nel 2016 presso l’Ambasciata Italiana e nello stesso anno a Shanghai, poi a Londra
nel 2017 alla “Crypt Gallery”, e a Stoccarda (2018) all’Istituto Italiano di Cultura. Nel 2018 e nel
2019 al Museo di Stato Vernadsky di Mosca, nel 2020 alla galleria Lake and Farben di Berlino.
Nel 2022 ad Abu Dhabi per l’esposizione “Pace e Amore” in Expo 2020.
Complessa manifestazione esteriore di una condizione fisica o psicologica, la descrizione dell’aspetto nel Ritratto di Claudia Salvadori, presenta un’originale e contemporanea rivisitazione del “realismo”, a cui sono state aggiunte delle particolari polveri che, attraverso linee perfettamente progettate e fresche, si vanno a depositare, sia sul volto, che sullo sfondo del dipinto conferendogli un’allure esotica. L’uso della materia grezza è volta a ricercare una sorta di perfezione nell’imperfezione stessa, nella ruvidità della superficie pittorica.
Nell’incisivita’ del disegno i colori dell’elemento Terra, con tocchi degli elementi Aria e della pura Acqua, cesellano il volto delle giovani Donne. L’Artista ha voluto “recuperare” l’armonia della bellezza classica, spesso ormai smarrita, dell’eterno femminino sacro, elidendo ogni forma di falsificazione moderna e sovrapponendola ad uno sfondo naturalistico.
Sono ritratti volti a ridare Valore alla vera Bellezza dove si assiste al trionfo della geometria sacra sull’anatomia e sulle proporzioni del volto. L’intensità dei tocchi di colore sulla tela, l’innovatività ed unicità è stata conferita da una personalissima rivisitazione di tecniche pittoriche e stili tradizionali. Lo sguardo sognante ma presente, pare quasi rapito all’interno di una sorta di realtà parallela, dove l’assenza d’identità del personaggio ritratto, diviene un mezzo irresistibile per indagare sull’enigma nascosto. Elementi tecnici della perizia del disegno e del taglio dell’inquadratura, enfatizzano nella figurazione la magica presenza del mondo interiore delle modelle.
Colpisce l’espressione estetica, assolutamente languida ed ammaliante, recante carica d’innocente erotismo e forza interiore. Si evince tra le maglie del "tessuto grafico", una punta di sentimentalismo, contraddistinto da un linguaggio di percezione simbolica e dall’uso massiccio dei colori terreni. I soggetti di Claudia Salvadori sono "Veneri terrene" che ci riportano all’Arcadia e a volte all’allegoria del matrimonio. Un impercettibile sorriso aleggia a volte sulla loro labbra per accennare le emozioni e renderle arcane e misteriose. Le eleganti pose testimoniano la delicatezza dei soggetti e la loro grazia quasi aristocratica. La modella che varia nel ciclo dei dipinti, ha sguardo astratto o fissante come nelle opere di Giorgione o Tiziano ma la posa ammiccante è rivolta all’osservatore, creando una sorta di turbamento dove emerge la personalità vera della donna di Salvadori.
Claudia Salvadori affronta spesso anche temi sociali: violenza, abbandono, dipendenze, prostituzione, etc..Con il ciclo pittorico " Il male di vivere" attraversa con il colore i vari disagi dell’esistenza stessa; anche nel suo ultimo ciclo pittorico "Via Crucis", ogni stazione affronta un dolore che affligge la nostra società, ed attraverso le sue pennellate, la Salvadori vuole dare voce al silenzio del dolore di chi non può parlare.
QUOTAZIONI *
Coefficiente artistico 3,9
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